La solennità dell’Epifania: La manifestazione del Salvatore in un’umile grotta.

Di Jvan Aulino

Siamo  arrivati alla grande solennità dell’Epifania, festa da molti sottovalutata ma portatrice di un messaggio prezioso per tutti coloro che desiderano pienezza di vita. La maggior parte di noi, non solo i bambini, la riducono alla storia di una vecchietta che porta caramelle o carbone ai bimbi in base al loro comportamento, ma c’è di più, molto di più.

La parola epifania deriva dal greco e significa “manifestazione di Dio”, proprio perché il Figlio di Dio si fa uomo e si rende visibile e accessibile a tutti.

L’Epifania ci invita a percorrere un cammino simile a quello che hanno fatto i magi più di duemila anni fa, un percorso dove è facile pensare di sbagliarsi, dove la ricerca di verità è minacciata dall’incubo di sentirsi un illuso; questi sentimenti sono presenti nell’uomo di oggi, ma forse anche i magi li hanno sperimentati pur tuttavia non arrendendosi davanti a tutte avversità incontrate lungo il viaggio.

Essi, sapienti e scienziati illustri dell’antichità, hanno seguito la stella che indicava la nascita del Salvatore e dunque si sono messi alla ricerca del Re privi di superbia e aperti alle novità di Dio; è possibile che una volta arrivati la prima impressione da loro avuta fu quella di aver sbagliato luogo, ma essi si sono fidati di quel segno dal cielo che il Signore gli aveva offerto.

I magi hanno adorato quel piccolo bambino che giaceva in una mangiatoia e vi hanno visto a ragione la manifestazione del Figlio di Dio; essi gli hanno poi offerto oro, segno della sua regalità, incenso, segno della divinità e mirra, segno del Messia crocifisso per la salvezza dell’uomo.

Gli uomini di oggi, similmente ai magi, possono incontrare il Figlio di Dio, Gesù il Salvatore seguendo l’umile ma allo stesso tempo brillante stella della Chiesa che dopo tanto tempo non smette ancora di indicare il Salvatore al mondo; anche noi non incontriamo Gesù nella grandezza e sontuosità esteriore, ma possiamo vederlo in un piccolo pezzo di pane dove lui è presente in corpo, sangue anima e divinità, nelle umili pagine della Parola di Dio, nei poveri e negli emarginati, in ogni piccolo gesto d’amore.

Tutti possono vederlo però ad alcune condizioni, ovvero quella di avere occhi da bambini capaci di valorizzare le piccole cose, cuore aperto e privo di superbia, sincera ricerca della verità e capacità di riconoscere e ringraziare Colui che ha reso tutto possibile, il Padre che ha inviato il Salvatore e rendentore, il Figlio che ha voluto mostrare tutta la Misericordia del Padre ed ha dato lo Spirito Santo, colui che permette ad ogni uomo di accedere alla comunione d’amore tra il Padre e il Figlio.

Auguro a tutti noi un buon cammino con scarpe comode e vestiti essenziali, senza fretta e senza pensare a incombenze o scadenze; facciamo di questo viaggio la ragione della nostra vita!

Invito pure i pigri ad alzarsi dalla propria poltrona e di iniziare a camminare perché li aspetta il Testimone fedele, Gesù, colui che con la sua resurrezione ha sconfitto la morte e col suo Spirito ci guida ogni giorno!

Cosa aspettiamo ancora? In marcia!

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