La prima tappa fiorentina del cammino giovani

cronaca di Maria Antonietta  Gulluscio

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Il 29 gennaio si è tenuta la prima tappa del cammino giovani della diocesi di Firenze: la tappa zero! Eravamo tutti entusiasti e curiosi delle meraviglie che il Signore voleva compiere ed infatti è stata una giornata davvero speciale. Prima di iniziare un percorso ci è sembrato opportuno fare un momento introduttivo per capire qual è l’intento del cammino e anche per creare delle relazioni capaci di instaurare una atmosfera di festa e gioia.

Abbiamo iniziato con un gioco infatti per conoscerci tutti! Poi subito a pranzo! Doveva essere un pranzo al sacco ma in realtà sembrava il cenone di Natale per quanta roba è venuta fuori condividendo. Finito il pranzo, abbiamo fatto un momento di preghiera così che anche lo Spirito si nutrisse e così è avvenuto. Dio era davvero presente in mezzo a noi mentre lo lodavamo e invocavamo. Abbiamo trascorso davvero un momento inteso con Lui. Questa preghiera ci ha introdotto all’insegnamento che ha fatto don Mario, il responsabile spirituale del Rinnovamento nello Spirito Santo della diocesi di Firenze. Don Mario ci ha detto che la nostra meta deve essere diventare figli della luce e che è importante stare con lo Spirito Santo che ci fa raggiungere Gesù. Lo Spirito Santo desidera stare con noi, esiste proprio per questo , tant’è vero che finchè nella creazione non ci fosse l’uomo, Lui aleggiava sopra le acque… eh già, non c’era nessuna ragione degna di farlo posare.. e Lui trova ragione in NOI! Ci pensate?! Con questa grande scoperta siamo andati a messa per concludere in bellezza la giornata! Non vediamo l’ora di entrare nel vivo di questo cammino, che è uno strumento, come tanti, per avvicinarci a Gesù!

La testimonianza di Matteo:

Più che una tappa del cammino giovani, la giornata del 29 gennaio mi è sembrata un piccolo raduno di noi giovani dell’RnS, ma non è negativo. Nei primi periodi della mia conversione m’insegnarono che in genere Dio (a livello emotivo) ha due modi per farti sentire bene: o ti rende euforico, e ti riempie della voglia di urlare la tua gioia, o ti dà serenità e, di conseguenza ti rilassa. Per me questa tappa zero è stata soprattutto la seconda, dato che avevo l’impressione di essere tornato a casa dopo un viaggio alquanto stancante, per stare insieme a persone sulla mia stessa barca e alla quale ormai sono più che affezionato (ovviamente è compreso Nostro Signore), per riposare l’animo in aria di festa e ripartire con la voglia e la speranza di portare quella serenità nel cuore che vi garantisco tutt’oggi non vuole spegnersi in me.

La testimonianza di Fabio:

Per me la tappa zero è stata un nuovo inizio e mi ha dato tanta forza. Sono a Firenze da poco e quindi ho avuto la possibilità di conoscere fratelli, pregare insieme e imparare. La cosa importante che mi ha dato è stata dunque trovare qualcuno con cui condividere un lato di me che non tutti sono pronti ad accogliere. 

 

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