La Misericordia di Dio si rivela nei Santi

Di Jvan Aulino con Paola Vanni

In questa piccola rubrica faremo un percorso storico-temporale, presi per mano da alcuni dei Santi che nel susseguirsi delle epoche e in diversi luoghi insieme allo Spirito Santo hanno rivelato diversi aspetti della Misericordia di Dio.

Santa Teresa di Lisieux (Santa Teresina)

Teresa nasce ad Alençon  (Francia) nel 1873. In lei aumenterà continuamente la passione di amare Dio che definisce come “Colui che è pieno di Misericordia, di amore e di dolcezza”. La scoperta di un Dio così dolce farà crescere in lei il sentimento di fiducia che le dà la grazia di capire più che mai quanto “Gesù desideri essere amato”. La sua unica preoccupazione diverrà quella di comprendere ed accogliere l’amore di Dio affinché possa sempre cantare la sua Misericordia. E’ in virtù di questa fiducia in Gesù mite e misericordioso che Teresa si abbandona a Dio con tutta la fragilità della sua natura. Tutto questo perché essa ha coscienza che, pur essendo giusto, Dio mostra la sua Misericordia verso coloro che scoprono la loro miseria come il figliol prodigo.

Facciamo nostre le sue parole quando dice:“Quale dolce gioia pensare che il buon Dio è giusto, che conosce perfettamente la fragilità della nostra natura. Di cosa dunque dovrò aver paura? Ah! Il Dio infinitamente giusto che si degna di perdonare con tanta bontà tutte le colpe del figliol prodigo, non deve essere giusto anche verso di me che sono sempre con Lui?”.

Teresa ha capito molto presto che senza la grazia di Dio noi non possiamo niente: ”Ah! Se il buon Dio non avesse prodigato i suoi benevoli raggi al suo piccolo fiore, mai esso avrebbe potuto ambientarsi sulla terra…”.

Se Dio è amore, vorrebbe vedere anche da parte di colui che lo riconosce i segni della sua fiducia. Di conseguenza tutte le azioni di colui che si consegna a Dio saranno rivestite dell’amore e della fiducia in Dio.

Diceva alle sorelle del Carmelo: ”Sorelle mie, volete la giustizia di Dio? E bene, avrete giustizia! Quanto a me, scelgo la Misericordia!” e aggiungeva: “Si ottiene da Dio esattamente ciò che ci si aspetta da Lui”.

Come maestra delle novizie ella si prefiggerà lo scopo di insegnare loro che c’è una sola cosa da fare quaggiù: “offrire a Gesù i fiori dei piccoli sacrifici, prenderLo attraverso le carezze; è per questo che io l’ho preso” ed osava aggiungere con candore: “è per questo che io Gli sarò così ben accetta!”.

L’amore per il prossimo è diventato la sua forza. Attraverso esso Teresa conquista i cuori, vince l’odio, merita l’amore dei suoi nemici.

Se a priori considerassimo i nostri fratelli con un cuore benevolo, con la volontà di metterci al loro posto, di ricercare le ragioni, i motivi legittimi della loro condotta, le loro scuse, le loro intenzioni, spesso più generose di quanto pensiamo, come li vedremmo con altri occhi!

Anche le sue novizie cominciano a capire che suor Teresa vive un’intensa amicizia con Dio e con gli altri grazie alla sua forte esperienza sul cuore di Dio e sulla sua Misericordia.

Quale sarà dunque il culmine della sua vita?

Nient’altro che questo atto di offerta all’Amore Misericordioso:” Che la mia anima si slanci senza indugio nell’eterna fiamma del Vostro Amore, io mi offro come Vittima di olocausto al vostro amore Misericordioso, supplicandovi di consumarmi continuamente, lasciando straripare nella mia anima i flussi di tenerezza infinita che sono rinchiusi in Voi…”

Dunque la scoperta della Misericordia di Dio porta l’anima amata a non appropriarsi dei doni ricevuti, ma a restituirli all’autore della vita, offrendosi come martire di questo amore.

La Misericordia è rinnovamento, è liberazione, è creazione.

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